Covid e nebbia cerebrale: di cosa si tratta e i sintomi
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Covid e nebbia cerebrale: di cosa si tratta e i sintomi

paziente con mascherina visitata da medico

La nebbia cerebrale è uno dei sintomi più diffusi e debilitanti del post Covid. Gli studi vanno avanti per porre rimedio a tale situazione.

La nebbia cerebrale post Covid, nota anche come nebbia mentale o cognitiva è uno dei sintomi più diffusi e debilitanti delle fasi successive al Long Covid.

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A Il Messaggero, la Dott.ssa Alessandra Vergori, dirigente medico e ricercatrice presso la UOC Immunodeficienze Virali dell’Istituto Spallanzani di Roma, ha messo in evidenza alcune criticità sull’argomento e ha anche evidenziato i nuovi studi in corso.

paziente con mascherina visitata da medico

Nebbia cerebrale post Covid: di cosa si tratta

“La nebbia cerebrale post Covid-19 è un termine che viene utilizzato per descrivere una serie di sintomi neuropsicologici che alcune persone sperimentano dopo essere state infettate dal virus SARS-CoV-2, il virus responsabile della Covid-19″, ha detto la dottoressa Vergori. “Questi sintomi possono includere confusione mentale, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memoria e disturbi psicologici. Può colpire persone di tutte le età, anche coloro che hanno avuto una forma lieve di Covid-19″.

Tale condizioni, va detto, è difficile da diagnosticare. Anche per questo ci sono degli studi in corso.

Gli studi in corso

Di recente, un team di scienziati del Trinity College e del FutureNeuro di Dublino, in Irlanda, ha annunciato un’importante scoperta, dimostrando che nelle persone che sviluppano la nebbia mentale si verifica una ‘perdita’ dalla barriera ematoencefalica, ovvero della struttura che protegge il cervello.

In questa ottica, la dottoressa Vergori ha spiegato: “Questo recente studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience ha dimostrato che la compromissione della barriera ematoencefalica, durante l’infezione acuta e nei pazienti con sintomi Post Covid può determinare uno stato infiammatorio persistente in grado di causare deterioramento cognitivo, noto come ‘brain fog’ o nebbia cerebrale”.

La barriera ematoencefalica è una barriera anatomica che separa il sistema circolatorio del cervello dal resto del corpo con un ruolo chiave nella protezione del cervello da infezioni, tossine e sostanze potenzialmente dannose presenti nel sangue”.

Come comportarsi

L’esperta ha spiegato che gli studi sull’argomento stanno procedendo e che, attualmente, “le prospettive terapeutiche per la nebbia cerebrale stanno emergendo man mano che gli scienziati e i professionisti medici comprendono meglio questa condizione”.

In questo senso per “curare” tale sintomatologia serve “un approccio multidisciplinare che includa: gestione dei sintomi, terapie cognitive, fisioterapia e riabilitazione, esercizio fisico, gestione dello stress, una dieta equilibrata e uno stile di vita sano”.

La dottoressa ha poi precisato: “Per quanto riguarda le terapie specifiche: sono in corso alcune sperimentazioni con farmaci i cui risultati definitivi non sono al momento conosciuti”.

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ultimo aggiornamento: 1 Marzo 2024 13:22

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